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Alchimia

Lezione 1

 

Alchimia a Notre Dame.webp

L'Alchimia: bassorilievo nella facciata di Notre Dame a Parigi

Scopo delle lezioni
è di portarti alla conoscenza dell'Alchimia
ed acquisire nel tempo
uno "stato superiore di coscienza".
 
Parleremo del risveglio interiore e della realizzazione di sé  per acquisire la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità in un percorso verso l'illuminazione.
  Sono sempre più numerose le persone che aspirano ad approfondire la conoscenza di sé e a realizzare ciò che veramente sono, seguendo vie che provengono principalmente dalle tradizioni mistiche orientali, dalle psicologie umanistiche e transpersonali occidentali o da un connubio tra questi due mondi. Nel complesso l'influenza orientale è la più forte, tant'è che anche in molti degli approcci più strettamente psicologici (dalla gestalt al voice dialogue, dalla psicosintesi alla psicologia transpersonale) si trova spesso una concezione della consapevolezza di sé che si ispira allo yoga, al buddismo, al sufismo o ad altre filosofie e metodologie orientali.
  Non deve quindi sorprendere che da anni circolano tra i ricercatori interiori concetti come illuminazione e maestro illuminato. Come vedremo, illuminazione è solo uno dei molti termini usati per descrivere uno stato dell'essere: alcuni parlano di risveglio, altri di realizzazione del Sé, altri di stato cristico e altri ancora di espansione della coscienza, d'esperienza oceanica o di peak experience, senza individuare in tali sati alcun carattere permanente, ma solo un'esperienza transitoria, ancorché rivoluzionaria, di percezione della realtà.
 
  Nessun maestro vi dirà in maniera esauriente che cosa vuol dire essere illuminato. Alcuni lo mitizzano quasi che un illuminato sia una specie di supereroe, altri sostengono che tale stato non si può spiegare a parole e liquidano in tal modo la questione e altri ancora ne parlano in modo allegorico, utilizzando simboli e metafore, difficili da capire, e la via dell'Arte Reale appartiene a quest'ultima scuola.
 
  Tuttavia anche se non si può spiegare a parole in che cosa consiste la meta, aiutiamo le persone interessate a raggiungerla in altro modo.
  Per chi è in ricerca è indispensabile evitare scoraggiamenti e lunghi e rischiosi giri a vuoto, rischiando che ad un certo punto del percorso la meta sia raggiunta ma non riconosciuta come tale, con il disorientamento che ciò comporta. Alcuni "ricercatori" stanno girando in tonto sopra la meta senza rendersi conto di quanto sono vicini, e non è affatto facile aiutarli: alcuni perché non vogliono mettere in discussione le indicazioni ricevute dal loro maestro, magari morto già da vari anni, altri perché non vogliono ammettere che l'idea che si sono fatti dell'illuminazione è sbagliata, quindi fuorviante, altri ancora perché hanno paura a giungere alla meta; vi sono infine quelli che semplicemente non ammettono che dei compagni di viaggio sono già arrivati senza che loro ancora vi siano riusciti.
  Vorremmo, prima di cominciare, soffermarci un attimo su un fraintendimento abbastanza comune tra i ricercatori spirituali: quello di ritenere l'illuminazione un'esperienza ultima, la fine di ogni desiderio, il controllo totale delle proprie compulsioni, il conseguimento della beatitudine eterna.
  Ciò non è lontano dal vero ma neppure del tutto corretto: illuminazione è un punto di arrivo e una nuova partenza: non è la fine dei desideri bensì la fine dell'illusione che la felicità dipenda dalla soddisfazione dei desideri, non è il paradiso ma l'aprirsi della porta che conduce ad esso.
  Un'apertura niente affatto eterna, che per mantenersi necessita di una continua vigilanza nei confronti delle continue trappole e illusioni della mente e di un'impeccabile coerenza con il vero sé che abbiamo riconosciuto in noi stessi.
 
  Oggi i ricercatori che prima o poi riescono ad affacciarsi alla soglia di tale stato sono assai più numerosi che in passato e noi vogliamo che aumentino, ma quelli tra loro che riescono a rimanervi sono ancora pochissimi, perché i più non riconoscono come illuminazione l'esperienza avuta (spesso a causa di idee erronee al riguardo) oppure perché non sono ancora disposti a rendere la propria personalità e la propria vita totalmente coerenti alla verità che hanno intravisto.
 
  Sotto questo profilo possiamo individuare vari gradi d'illuminazione che nel tempo vi spiegheremo.
 
L'Alchimia è Conoscenza del domani

  Un titolo provocatorio, ma che motiveremo.

  Si crede che l'Alchimia sia morta da secoli e il suo sia stato un sapere essenziale e fondamentale per il periodo della sua manifestazione, ma ora remoto, antiquato e ormai superato.

  Basta citare le opere del Fulcanelli per dare testimonianza che l'Alchimia è viva, prospera e si proietta nel futuro dell'Umanità, per preparare un nuovo rinascimento da questo Caos che coinvolge la società.

  Fulcanelli è lo pseudonimo di un alchimista moderno, che ha scritto opere di alchimia per gli alchimisti: Il Mistero delle Cattedrali e Le Dimore Filosofali sono stati pubblicati in poco meno di 500 copie, e non quindi per farne un successo editoriale nel mondo profano.

  Come afferma G.I. Ludwig F.C.H. (Ludovico Montaldo Frater Collegio Heliopolis), la benevolenza di intellettuali moderni prende in considerazione le opere del "misterioso" Fulcanelli solo come un'ottima operazione editoriale, come fossero un pezzo d'antiquariato dello scibile umano, considerando le sue opere curiose, troppo ermetiche, mentre dovrebbero forse dire con sincerità che non hanno compreso il suo pensiero.

  Perché parlarne in un sito-web? Perché noi, Massoni Alchimisti, leali e sinceri, ortodossi e moderni, abbiamo giudicato che sia attualmente valida la possibilità offerta dalle nuove tecnologie di dare ampia divulgazione di talune Verità fondamentali, troppo a lungo occultate e perché sappiamo che i nostri lettori saranno una piccola cerchia, intellettualmente elitaria e capace di recepire gli insegnamenti basilari e, quindi, sviluppare determinate capacità, ora latenti.

 

  Alcuni Fratelli ci hanno ricordato il giuramento di Raimondo Lullo, famoso ermetista spagnolo (1235-1316) che affermò: "Ti giuro sulla mia anima che se tu svelerai questo segreto, sarai dannato. Tutto viene da Dio e deve ritornare a Lui, tu conserverai per Lui solo il segreto che Gli appartiene...".

  E le parole del nostro Maestro Fulcanelli: "Se ne avessimo il permesso, potremmo dire delle cose curiose... sono certamente delle parole succinte e ce ne dispiace, ma la nostra sottomissione alle regole della disciplina Tradizionale, non ci permette di precisarle, né di approfondirle maggiormente".

  Quindi, si può rimanere fedeli allo S.P.A.T. [Scire (sapere), Potere, Audere (Osare), Tacere] di Zoroastro pur svelando in parte di questa segretezza che non si giustifica più. Questa segretezza era motivata nel passato, ora non lo è più. Ora è necessario riprendere il nostro posto ed aprire nuove vie di risveglio, di rinascita a coloro che "sanno" accettare, che vogliono apprendere.

 

  Chi vuole seguirci deve comprendere che gli alchimisti del passato hanno sempre usato un linguaggio cifrato e codificato.

  Sbaglia chi immagina l'alchimista come un mago dall'anima dannata al lavoro in un antro (Athanor) con fornelli, alambicchi, crogiuoli, corvi, civette, gatti neri e una collezione di libri vecchi e polverosi con dentro scritte formule a base di mercurio, zolfo, metalli, urine, letame, acque misteriose, latte di vergine e via discorrendo, con ingredienti sconcertanti e operazioni assurde e impossibili da praticare. Tutto ciò è pura fantasia di ciarlatani e ha screditato l'alchimia agli occhi dei profani e di studiosi superficiali, che non sapevano o non volevano ricordare che tutto fu scritto in linguaggio criptico.

  Per quanto possa sembrare paradossale, la vera Alchimia non si trova racchiusa e confinata nelle pagine polverose dei vecchi trattati spesso incomprensibili, ma è qualcosa di profondamente attuale se riscoperta nel suo più intimo e vero messaggio. Infatti se si acquisiscono anche solamente alcuni semplici strumenti per decodificarla, ci si accorge che i suoi insegnamenti continuano ad essere paradigmatici e, soprattutto oggi, una guida sicura e diretta per trasformare la nostra Pietra grezza in Pietra filosofale.

  Anche oggi, nel mondo moderno tecnologicizzato, usiamo una lingua occulta e metaforica che contiene la ricerca di un nuovo stato di Coscienza universale, di espansione della Coscienza personale, di una Rigenerazione e di Risveglio per l'uomo e la donna, attraverso antichi metodi particolari ed efficaci. I veri alchimisti conoscono un linguaggio misterioso e simbolico e ancora lo elaborano per allontanare le curiosità dei superficiali e preservare le conquiste corrispondenti a profonde scoperte spirituali.

 

  L'alchimia permise l'affermazione di grandi personaggi come Isaac Newton. Spendiamo due parole subito per questo studioso e alchimista, perché è la concretizzazione di questo nostro prologo iniziale. Pur rivoluzionando i concetti di spazio e di tempo ed aprendo la via ad una geometria moderna non euclidea e ad una fisica d'avanguardia, Newton era un uomo profondamente religioso, che si preoccupava a fondo della ricerca dell'Unico, del Dio Unico e dell'Unità divina rivelata nella natura.

  Egli nutriva la speranza che la via alchemica attraverso la natura potesse condurlo ancora più in alto. L'opera che influì e convertì Isaac Newton all'alchimia fu indubbiamente il "Theatrum Chemicum Britannicum" di Elias Asmole (alchimista considerato il primo massone della Massoneria "speculativa" di cui si abbiano notizie storiche) e certe opere di due importanti alchimisti John Dee e Michael Maier.

  Come afferma F.A.Yates, la concezione rinascimentale che sta alla base degli sforzi scientifici di Newton ha la sua fede nell'Antica Sapienza, velata nel mito e la persuasione di aver scoperto egli stesso la vera filosofia esistente sotto il velo della mitologia. Accostarsi a Newton attraverso l'alchimia può contribuire non solo ad individuare il filone unitario dei suoi studi fisici ed alchemici, ma anche ad integrarli con quelli sulla devozione ebraica che troviamo alla base dei suoi studi storici.

  L'interesse di Newton per l'opera dell'alchimista Michael Maier e i suoi studi su tutta la mitologia greca e che essa simboleggiava i segreti alchemici si esprime nell'interpretazione che Newton dà circa l'Armonia delle Sfere, poiché la vede come una rappresentazione simbolica dei segreti della fisica.

  L'interesse di Newton per le complesse frange dell'ermetismo dell'epoca è stata a lungo sconosciuta e persino nascosta. Le biografie ufficiali hanno per lo più taciuto su questo aspetto, ancorché rilevante, di Newton.

  Loup Verlet scrive delle condizioni della scoperta "miracolosa" dei manoscritti inediti di Newton. Archiviati nel 1696, quando stava lasciando la direzione della zecca a Londra, sfuggirono fortunatamente al rogo dei documenti personali riposti subito dopo la sua morte. Furono scoperti due secoli dopo e messi all'asta nel 1936. John Maynard Keynes acquistò i manoscritti e rivelò che Newton non era solo il "primo fisico", ma anche l' "ultimo mago". Il lotto includeva diverse opere alchemiche, la maggior parte delle quali è ora a Cambridge, alcune sono all'Università di Gerusalemme e altre in collezioni private. Secondo Verlet, il lavoro noto di Newton comprende 1,4 milioni di parole relative alla teologia, 550.000 sull'alchimia, 150.000 sugli affari monetari e un milione su problemi scientifici.

  Verlet considera che gli studi scientifici di Newton, siano stati un concomitante effetto di studi più ampi. Se non fosse vissuto, lo sviluppo delle scienze sarebbe stato sicuramente ritardato e il lavoro iniziato da Galileo e Cartesio sarebbe stato rallentato. Ma, nascondendo i suoi segreti, Newton il mago, nascondeva anche le dimensioni alchemiche, ermetiche ed esoteriche che spiegavano la sua ricerca.

   Da questo punto di vista, la Scienza fu vincitrice e fece scomparire la sua complessa e "scomoda" matrice.
  Il vescovo Berkeley vide presto il pericolo e attaccò vigorosamente le idee di Newton a partire dal 1710. Leibniz, da parte sua, accusò Newton di occultismo filosofico. Newton reagì pubblicando il suo "General Scholium" in una nuova edizione dei suoi Principia. Ha scritto: “Il vero Dio è un Essere vivente, intelligente e potente; . . . la sua durata va dall'eternità all'eternità; la sua presenza dall'infinito all'infinito; governa tutte le cose."

P.S.: I lettori che vogliono risposte in merito a questioni alchemiche, possono scrivere una mail al nostro indirizzo di posta elettronica che si trova nei "contatti":

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  Abbiamo volutamente sottolineato l'esempio di Isaac Newton perché è un personaggio conosciutissimo e che appartiene al mondo moderno e che rivoluzionò la concezione dell'universo, ma solo da qualche decennio si è scoperto chi fu veramente quest'uomo, le basi e le origini alchemiche del suo pensiero e delle sue conquiste.

  L'alchimia non si è spenta, non è un'utopia, non è un fenomeno del passato. Non è stata sostituita da nessun'altra forma di sapere o scienza, come si tenta di far credere.

  Che cos'è dunque l'Alchimia? Pazienza! Diceva Fulcanelli.

  Ho detto.

  Fr.: M.: Daniele

Ritratto di Isaac Newton (copia da Godfrey Kneller, 1689)

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Jean-Luc Leguay col nome d’Héraclius

è Maestro d’Arte, Maîtres Enlumineurs

https://www.facebook.com/JeanLucLeguayEnlumineur/

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